Come scegliere quale acqua bere: i nostri consigli
L’acqua è il fondamento stesso del nostro benessere, ma tra gli scaffali dei supermercati che straripano di bottiglie dalle etichette colorate e promesse, come orientarsi per fare la scelta migliore? La risposta non è scontata, perché l’acqua non è tutta uguale, e ciò che giova a qualcuno, potrebbe non giovare per qualcun altro. Vediamo insieme come scegliere quale acqua bere.
Partiamo da un concetto fondamentale: l’acqua è un veicolo di minerali, e la sua composizione può variare in modo significativo. Ci sono acque ricche di calcio, perfette per chi ha bisogno di sostenere la salute delle ossa, e altre con un elevato contenuto di magnesio, ideali per chi soffre di affaticamento muscolare o stress. Poi ci sono le acque bicarbonate, ottime per favorire la digestione, e quelle solfate, che possono avere un effetto detox sul fegato. Insomma, ogni acqua ha una sua storia da raccontare, e sta a noi scegliere quella che si allinea meglio con il nostro stile di vita e le nostre necessità fisiologiche.
Ma come si fa a capire qual è l’acqua giusta? Il primo passo è imparare a leggere l’etichetta. Non fermarti alla marca o alla pubblicità accattivante: guarda il residuo fisso, che indica la quantità di minerali presenti dopo l’evaporazione. Un’acqua con un residuo fisso inferiore a 50 mg/l è considerata minimamente mineralizzata, leggera e adatta a chi ha problemi renali o vuole semplicemente idratarsi senza appesantire l’organismo. Se invece il residuo supera i 1500 mg/l, siamo di fronte a un’acqua fortemente mineralizzata, da consumare con moderazione e magari sotto consiglio medico, soprattutto se si soffre di ipertensione o altre patologie specifiche.
Un altro fattore da considerare è il pH, che misura l’acidità o l’alcalinità dell’acqua. Un pH neutro (intorno a 7) è generalmente sicuro per tutti, mentre acque con pH più basso possono risultare troppo aggressive per chi ha problemi di gastrite o reflusso. Al contrario, acque alcaline (pH superiore a 7,5) sono spesso pubblicizzate per i loro presunti benefici antiossidanti, ma anche in questo caso è bene non esagerare, perché un eccesso di alcalinità potrebbe alterare l’equilibrio naturale dello stomaco.
E poi c’è la questione della provenienza. L’acqua di montagna, spesso povera di sodio e ricca di oligoelementi, è una scelta eccellente per chi cerca purezza e freschezza. Quella di sorgente termale, invece, può avere proprietà particolari grazie alla sua storia geologica, ma è importante verificare che sia stata imbottigliata correttamente per mantenere intatte le sue caratteristiche. Attenzione anche alle acque trattate o addizionate: alcune vengono arricchite con anidride carbonica per diventare frizzanti, mentre altre subiscono processi di demineralizzazione che le rendono quasi simili all’acqua distillata.
Infine, non dimentichiamo il fattore pratico: preferisci l’acqua in vetro o in plastica? Il vetro è più ecologico e non rilascia sostanze, ma è anche più pesante e fragile. La plastica è comoda e leggera, ma se esposta al sole o al calore potrebbe alterare il sapore dell’acqua. E se vuoi davvero fare una scelta sostenibile, perché non valutare l’installazione di un filtro a casa tua? Le caraffe filtranti o i sistemi a osmosi inversa possono essere un’ottima alternativa all’acquisto di bottiglie, riducendo l’impatto ambientale e garantendoti un’acqua sempre controllata.
Prova, sperimenta, ascolta i segnali che ti manda il tuo corpo: solo così troverai l’acqua che non ti disseta solo fisicamente, ma ti regala anche benessere e equilibrio, perché bere non è solo una necessità, è un rituale quotidiano che merita la giusta attenzione.
