Contrasta i disturbi della menopausa con l’attività fisica
Sono diverse le ricerche che evidenziano quanto l’attività fisica in menopausa faccia bene al corpo e alla mente e quanto contribuisca alla riduzione dei sintomi caratteristici di questo periodo.
Molte di noi sanno quanto il calo della produzione di ormoni, soprattutto degli estrogeni, porti a importanti modifiche sia fisiche sia psicologiche, per non parlare delle vampate di calore, dell’affaticabilità, del mal di testa e dei disturbi dell’umore che vanno e vengono.
Cosa succede al corpo in menopausa?
Venendo meno l'azione degli estrogeni, è possibile che si palesino anche disturbi che affliggono l'apparato genitale e quello urinario, inoltre cuore e vasi sanguigni sono meno protetti da disturbi come arteriosclerosi e trombosi e avviene una riduzione dell'assorbimento di calcio nelle ossa.
I benefici dell’attività fisica
L'attività fisica è l’ideale per combattere i disturbi correlati alla menopausa e per sostenere il benessere generale, sia fisico che mentale. Si parte dal fatto che agisce positivamente sui sintomi della menopausa: oltre a ridurre le vampate di calore, agisce positivamente anche sulla secchezza vaginale, contrasta l’insonnia, migliora il proprio aspetto estetico e fa avvertire maggiore energia durante le attività quotidiane.
Grazie a essa, si verifica un incremento nei livelli di catecolamine e di beta-endorfine, che esplicano un effetto positivo sul tono dell’umore, oltre ad agire positivamente sui fattori di rischio che possono portare a malattie cardiovascolari e di osteoporosi.
L’attività fisica, inoltre, scongiura la perdita di massa ossea e, al contrario, aumenta la densità ossea, tenendo alla larga i fenomeni di osteoporosi, oltre a potenziare il tono muscolare e a corroborare l’equilibrio, riducono gli eventi comuni della vecchiaia, come le cadute accidentali e le fratture.
In ultimo, quando eseguita in maniera regolare, l’attività motoria migliora la salute di tutto l’apparato circolatorio e della funzione cardiaca e vascolare, riducendo i fattori di rischio di malattia coronaria, in quanto regola il colesterolo totale, aumentando il colesterolo buono (HDL), riducendo i trigliceridi e tenendo sotto controllo la pressione arteriosa
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