16 ott
Cosmetici comedogeni o ingredienti comedogenici: cosa sono e come riconoscerli

Cosmetici comedogeni o ingredienti comedogenici: cosa sono e come riconoscerli

Effeverde   |  16,ott 2025

Ti sarà sicuramente capitato, dopo aver comprato un nuovo prodotto cosmetico, magari molto pubblicizzato, di notare la comparsa di piccoli brufoli, punti neri o qualche imperfezione sulla pelle che prima non c'era. La tentazione di dare la colpa a un momento di stress, a un cibo particolare, o semplicemente a un caso sfortunato, è forte; tuttavia, a volte, la causa potrebbe essere proprio quel prodotto che stai usando con tanta cura. Diamo quindi un'occhiata al mondo dei cosmetici comedogeni e degli ingredienti comedogenici, un argomento tecnico ma fondamentale per chi desidera una pelle sana e priva di impurità.

Il termine "comedogenico" deriva da "comedone", il termine scientifico per il punto nero o la piccola cisti che si forma quando un follicolo pilifero, il canale da cui esce il pelo, si ostruisce. Un ingrediente cosmetico è considerato comedogenico quando, per la sua natura chimico fisica, tende a bloccare quel follicolo, creando un tappo che impedisce al sebo prodotto naturalmente dalla ghiandola sebacea di arrivare alla superficie della pelle. Questo accumulo di sebo, cellule morte e materiali estranei crea l'ambiente ideale per la formazione del comedone.

È importante, però, fare una distinzione fondamentale: spesso si parla di cosmetico comedogenico come se fosse una categoria netta, ma la verità è più complessa. La comedogenicità non è una caratteristica intrinseca di un prodotto finito, ma di un singolo ingrediente che, a determinate concentrazioni e in combinazione con altri componenti, può avviare il processo. È quindi più corretto riferirsi al concetto di "ingrediente comedogenico".

La differenza non è solo una questione lessicale: un prodotto ben formulato può contenere un ingrediente che potrebbe ostruire i pori, ma è bilanciato da altri componenti che ne attenuano l’effetto, rendendo il prodotto finale ben tollerato. Dall'altra parte, un prodotto che ci sembra "pulito" sulla carta potrebbe rivelarsi problematico su una pelle particolarmente sensibile.

Molti oli e burri vegetali, insieme a certe cere e siliconi densi, hanno una struttura molecolare grande e una stabilità elevata. Quando vengono applicati sulla pelle, però, non evaporano e non vengono assorbiti facilmente; al contrario, creano un film occlusivo sulla parte più esterna dell’epidermide. Se questo film è troppo spesso e poco fisiologico, può ostacolare il naturale processo di desquamazione delle cellule morte e la traspirazione della pelle, spingendosi in profondità nei follicoli e agendo come un tappo. È importante chiarire che non si tratta di tossicità o pericolosità dell’ingrediente, ma di un’incompatibilità meccanica con il funzionamento del follicolo in alcuni tipi di pelle.

Riconoscere questi ingredienti richiede un po' di pratica e attenzione, ma è un’abilità che ti renderà un consumatore più consapevole. Il primo passo è sempre la lista INCI, l’elenco internazionale degli ingredienti cosmetici. Imparare a leggerla è come decifrare un codice che, una volta compreso, ti rivelerà la vera natura del prodotto che hai tra le mani. Tra gli ingredienti noti per un potenziale effetto comedogenico da moderato a alto ci sono alcuni oli vegetali come l’olio di cocco, l’olio di germe di grano, l’olio di lino, l’olio di soia e l’olio di alghe. Anche il burro di cacao e il burro di karité, sebbene siano ottimi emollienti, possono risultare troppo ricchi e occlusivi per le pelli soggette ad acne o impure.

Tra i vari ingredienti, l’isopropyl myristate e l’isopropyl palmitate sono spesso menzionati per la loro capacità di dare una texture setosa, ma possono ostruire i follicoli. Anche alcuni siliconi pesanti, come il dimethicone ad alto peso molecolare, possono, in certe formulazioni, creare una barriera eccessiva. Tuttavia, è importante sottolineare che la presenza di uno di questi ingredienti non significa automaticamente che il prodotto sia da evitare. La concentrazione è fondamentale: un ingrediente che si trova all'inizio della lista, quindi in una percentuale significativa, avrà un impatto maggiore rispetto a uno che si trova alla fine, dove la sua concentrazione è minima.

Alla fine, la reazione della tua pelle è il test più importante e personalizzato che puoi avere. La comedogenicità non è una scienza esatta, poiché il tuo biotipo cutaneo gioca un ruolo fondamentale. Una pelle grassa, con follicoli dilatati e una produzione abbondante di sebo, è molto più vulnerabile a questo problema rispetto a una pelle secca o matura! Per orientarti meglio, inizia a scegliere prodotti con una texture leggera, come sieri, fluidi e gel, piuttosto che creme troppo ricche e cerca etichette con la dicitura "oil-free", tenendo presente che quest'ultima non è una garanzia assoluta, ma un'indicazione del produttore che ha cercato di minimizzare il rischio.

Se noti un aumento evidente di punti neri o microcisti in un’area dove di solito non li hai, potrebbe essere un segnale che quel prodotto non fa per te!