Disturbi del sonno in età infantile
Secondo diverse ricerche, il 25% dei bambini al di sotto dei 5 anni soffre di disturbi del sonno, mentre dopo i 6 anni e fino all’adolescenza si scende al 15-20% .
I disturbi del sonno più diffusi nell’infanzia sono, nell’ordine: insonnia, parasonnie, disturbi del ritmo circadiano e i disturbi respiratori del sonno.
Cause
I disturbi del sonno possono essere dovuti a cause di matrice anche molto diversa: si va da quelle organiche fino alla cattiva igiene del sonno.
Tra quelle organiche troviamo i fattori genetici e l’ordine di nascita: determinate ricerche hanno evidenziato una frequenza di insonnia superiore nei primogeniti e nei figli unici. Allo stesso modo, una eventuale depressione della madre può essere causa di una insonnia nel piccolo.
Gli errori attitudinali dei genitori si presentano soprattutto durante i risvegli, come la cattiva abitudine di correre subito a prendere in braccio il bambino quando si risveglia e piange, oltre che la cattiva abitudine alla condivisione del letto dei genitori.
Prevenire e rimediare
Le abitudini da adottare sono più o meno le stesse sia per prevenire i disturbi del sonno, sia per curarli. La prevenzione, nello specifico, è indispensabile nel primo anno di vita, in quanto le routine sbagliate acquisite in questo periodo renderanno arduo il raggiungere un’autonomia di addormentamento negli anni successivi.
Secondo il SIP (Società Italiana di Pediatria) esistono 10 regole per favorire una corretta igiene del sonno dei bambini e prevenirne i disturbi, vediamole insieme:
- Abituarli sin da piccolissimi ad addormentarsi più o meno alla stessa ora, adattando i ritmi della famiglia a quelli del bimbo e non viceversa, mantenendo e consolidando le buone abitudini nell’arco della crescita, e cambiandole man mano con l’età.
- Far addormentare il piccolo sempre nella stessa stanza con luci soffuse senza dispositivi accesi, e magari con una musica dolce e monotona di sottofondo, tendendo a mantenere gli stessi rituali di avvicinamento al sonno.
- Separare la fase di alimentazione da quella dell’addormentamento. Nei primi mesi sarà difficile capire con precisione quando il bambino si sta addormentando, mentre, nei mesi successivi, quando si notano alcuni segnali si deve staccarlo dal seno e metterlo subito nella culla.
- Seguire l’orario dei pasti durante il giorno, adattando i nostri orari ai suoi.
- Non usare dispositivi elettronici dopo cena, dato che la loro luce riduce la produzione della melatonina che favorisce l’addormentamento.
- Non farli bere o mangiare troppo prima di dormire, preferendo il ciuccio per farli addormentare.
- Regolare con attenzione l’esposizione alla luce: quindi se dorme il pomeriggio lasciamo quella ambientale, mentre la notte la stanza deve essere totalmente buia.
- Evitare sostanze eccitanti come caffeina, cioccolata o cibi troppo zuccherati dopo le ore 16.
- Adottare un’alimentazione equilibrata, ricca di acqua e alimenti che apportano fibre e triptofano, un precursore della melatonina, che si trova in carni bianche, pesce azzurro, verdure verdi, legumi e cereali.
- Renderli autonomi nell’addormentamento significa anche farli dormire nel proprio ambiente e, se si risvegliano, è importante riportarli nel loro lettino.
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