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Ferritina bassa in gravidanza, quando preoccuparsi

Ferritina bassa in gravidanza, quando preoccuparsi

Effeverde   |  31,gen 2025

La gravidanza è un periodo di grandi trasformazioni per il corpo di una donna. Durante questi mesi, l'organismo lavora intensamente per supportare la crescita del bambino, richiedendo un maggiore apporto di nutrienti essenziali, tra cui il ferro.

Uno degli indicatori più importanti dello stato del ferro nell’organismo è la ferritina, una proteina che immagazzina e rilascia ferro a seconda delle necessità. Quando i suoi livelli si abbassano, è possibile andare incontro a sintomi come affaticamento, debolezza e una serie di disturbi che possono influenzare sia la mamma che il bambino.

Durante la gravidanza, infatti, il fabbisogno di ferro aumenta notevolmente, poiché questo minerale è essenziale per la produzione di emoglobina, la proteina che trasporta l’ossigeno nel sangue. Nei primi mesi di gestazione, il corpo materno si adatta progressivamente alle nuove esigenze, ma con il passare del tempo, il ferro diventa ancora più necessario, soprattutto nel secondo e terzo trimestre. Se la ferritina si abbassa eccessivamente, il rischio di sviluppare anemia aumenta, una condizione che può comportare stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione, pallore e maggiore suscettibilità alle infezioni.

Uno dei segnali più comuni di una ferritina bassa in gravidanza è infatti la sensazione di affaticamento persistente. Molte donne incinte sperimentano un calo fisiologico di energia, ma quando la stanchezza diventa eccessiva e non migliora con il riposo, è importante monitorare i livelli di ferro nel sangue. Anche il respiro corto, le palpitazioni e una sensazione di debolezza muscolare possono essere campanelli d’allarme da non sottovalutare. Alcune future mamme manifestano anche sintomi meno comuni, come la voglia di masticare ghiaccio o altri oggetti non alimentari, una condizione nota come "pica", spesso associata alla carenza di ferro.

Ma quando bisogna preoccuparsi davvero? È fondamentale distinguere una lieve riduzione dei livelli di ferritina, che può essere comune durante la gravidanza, da una carenza significativa che potrebbe compromettere il benessere della madre e del bambino. In genere, i valori di ferritina considerati normali in gravidanza si aggirano tra i 30 e i 300 ng/ml, ma possono scendere sotto i 20 ng/ml senza necessariamente destare preoccupazione. Tuttavia, quando i livelli scendono sotto i 15 ng/ml, è importante intervenire per evitare conseguenze più serie.

Se la ferritina bassa non viene trattata in tempo, la futura mamma potrebbe trovarsi ad affrontare complicazioni come una maggiore probabilità di parto prematuro, basso peso del neonato alla nascita e una ridotta capacità di recupero post-parto. Inoltre, il ferro è fondamentale per lo sviluppo neurologico del bambino, quindi una sua carenza prolungata potrebbe influenzare la formazione del sistema nervoso fetale.

Per tenere sotto controllo i livelli di ferritina e prevenire carenze gravi, il primo passo è seguire un’alimentazione ricca di ferro. Gli alimenti più indicati includono carne rossa magra, pollo, pesce, legumi, spinaci, frutta secca e cereali integrali. È utile anche abbinare questi alimenti a fonti di vitamina C, come agrumi, kiwi e peperoni, che favoriscono l’assorbimento del ferro. D’altro canto, bisogna limitare il consumo di tè, caffè e latticini subito dopo i pasti, poiché possono ostacolare l’assorbimento di questo minerale.

Quando l’alimentazione da sola non è sufficiente a mantenere livelli adeguati di ferritina, il medico potrebbe consigliare l’integrazione con ferro sotto forma di compresse, sciroppi o iniezioni nei casi più gravi. Gli integratori di ferro devono essere assunti con attenzione, poiché possono provocare effetti collaterali come nausea, stitichezza o disturbi gastrointestinali. Per questo motivo, è fondamentale seguire le indicazioni del medico e scegliere formulazioni ben tollerate dall’organismo.

Oltre all’integrazione e a una dieta equilibrata, esistono piccoli accorgimenti quotidiani che possono aiutare a contrastare la stanchezza e migliorare il benessere generale durante la gravidanza. Dormire a sufficienza, ridurre lo stress e praticare una moderata attività fisica, come la camminata o lo yoga prenatale, possono contribuire a mantenere il corpo in salute e a migliorare l’ossigenazione dei tessuti.

In definitiva, avere la ferritina bassa in gravidanza non è necessariamente un motivo di allarme immediato, ma è una condizione che va monitorata con attenzione. Se avverti un senso di spossatezza eccessivo o hai dubbi sui tuoi livelli di ferro, non esitare a consultare il tuo medico: la prevenzione è sempre la migliore alleata della salute, per te e per il tuo bambino.