• ETIDEME*10CPR EFF 200MG

ETIDEME*10CPR EFF 200MG

€6,50
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Principi attivi

Ogni compressa effervescente contiene: Principio attivo Cimetidina: 200 mg

Eccipienti

Sodio bicarbonato, sodio citrato monobasico, sodio citrato bibasico, sodio benzoato, aroma pompelmo, aspartame, aroma fresh lime in polvere, dimeticone, saccarosio monopalmitato.

Indicazioni terapeutiche

Trattamento sintomatico del bruciore e dell'iperacidità dello stomaco occasionali.

Controindicazioni/Effetti indesiderati

Ipersensibilità verso i componenti o altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico. Controindicato nei bambini di età inferiore ai 12 anni, generalmente controindicato nei ragazzi al di sotto dei 16 anni (vedere p. 4.4). Generalmente controindicato in gravidanza e durante l'allattamento (vedere p. 4.6).

Posologia

Posologia Adulti: Una compressa da 200 mg, due volte al giorno, preferibilmente a stomaco vuoto: in caso di persistenza dei sintomi si potrà aumentare la dose non superando comunque le quattro compresse al giorno (800 mg). In caso di compromissione della funzione renale il dosaggio deve essere deciso dal medico. Non usare per più di sette giorni. Consultare il Medico se il disturbo si presenta ripetutamente o se si nota un qualsiasi cambiamento recente delle sue caratteristiche. Modo di somministrazione  Sciogliere la compressa effervescente in un bicchiere d’acqua.

Conservazione

In ragione della stabilità del prodotto, ETIDEME non richiede particolari precauzioni di conservazione. Si consiglia comunque di conservare il tubetto ben chiuso in luogo asciutto.

Avvertenze

Poiché l'esperienza clinica nell'infanzia è limitata, l'uso del medicinale al di sotto dei 16 anni richiede particolare cautela da parte del Medico nella valutazione del rapporto rischio/beneficio. Il trattamento con questo medicinale può mascherare i sintomi del cancro dello stomaco. Il rischio di una diagnosi tardiva deve essere tenuto presente soprattutto nei pazienti, di media età ed oltre, che presentino disturbi comparsi da poco tempo o recentemente modificati rispetto al passato. Non superare le dosi ed il periodo di trattamento indicati: in caso di mancanza di risultati apprezzabili o di co-somministrazioni farmacologiche, anche per patologie non correlate, occorre consultare il Medico.

Interazioni

L’uso della cimetidina in associazione ai seguenti farmaci deve essere evitata o richiede una cauta valutazione e una idonea sorveglianza da parte del medico. Antiaritmici: la cimetidina aumenta la concentrazione plasmatica di vari antiaritmici (amiodarone, flecainide, lidocaina, procainamide, propafenone, chinidina). Anticoagulanti: la cimetidina aumenta l’effetto anticoagulante di warfarin e acenocumarolo. Antiepilettici: la cimetidina aumenta la concentrazione plasmatica di carbamazepina, fenitoina e valproato. Ciclosporina: la cimetidina può aumentare la concentrazione plasmatica della ciclosporina. Teofillina: la cimetidina aumenta la concentrazione plasmatica di teofillina. L’uso della cimetidina in associazione ai seguenti farmaci comporta generalmente un rischio minore ma richiede sempre la prescrizione del medico. Analgesici: analgesici oppioidi, azaprazone. Antielmintici: mebendazolo. Antibatterici: cefpodoxima, eritrocina, rifampicina, metronidazolo. Antidepressivi: amitriptilina, doxepina, imipramina, nortriptilina. Antidiabetici: metformina, sulfaniluree. Antimicotici: itraconazolo, ketoconazolo, terbinafina. Antistaminici: loratadina. Antimalarici: clorochina, chinina. Antipsicotici: clorpromazina, clozapina e altri. Antivirali: zalcitabina. Ansiolitici e ipnotici: benzodiazepine, clordiazepossido.Beta-bloccanti: aumento della concentrazione plasmatica di b-bloccanti quali labetalolo, metoprololo, propranololo. Calcio-antagonisti: aumento della concentrazione plasmatica di alcuni calcio-antagonisti. Citotossici: fluorouracile. Antagonisti ormonali: octreotide. Antiemicranici: zolmitriptan. Sildenafil. Non somministrare congiuntamente ad antiacidi contenenti Alluminio e/o Magnesio in quanto questi ultimi sono in grado di interferire con l'assorbimento della Cimetidina e potrebbero diminuirne l'attività terapeutica.

Effetti indesiderati

Apparato gastrointestinale: diarrea e altri disturbi gastrointestinali, alterazione dei valori epatici (raramente con danno epatico associato); raramente: pancreatite acuta. Sistema nervoso: cefalea, vertigini; raramente: confusione, depressione, allucinazioni. Cute e annessi: eruzioni cutanee, alopecia. Effetti generali: stanchezza; raramente: reazioni di ipersensibilità (comprendenti: febbre, artralgia, mialgia, anafilassi). Apparato cardiovascolare: bradicardia, blocco atrioventricolare; raramente: tachicardia. Sangue: raramente: agranulocitosi, leucopenia, pancitopenia, trombocitopenia. Rene: raramente: nefrite interstiziale. Sono stati segnalati casi isolati di ginecomastia e impotenza.

Sovradosaggio

Le informazioni sulla tossicità acuta da Cimetidina sono limitate. Sono stati segnalati casi di sovradosaggio con sintomi simili agli abituali effetti indesiderati del farmaco o con pupille dilatate, difficoltà di parola, agitazione o con gravi sintomi neurologici (ad esempio incapacità di rispondere agli stimoli). Per il trattamento del sovradosaggio da Cimetidina dovrebbero essere adottate le misure consuete utili a rimuovere il farmaco dal tratto gastrointestinale, il monitoraggio clinico del paziente e le necessarie terapie di supporto. Gli studi animali suggeriscono che il sovradosaggio di Cimetidina può causare insufficienza respiratoria e tachicardia che possono essere trattate con respirazione assistita e beta-bloccanti.

Gravidanza e allattamento

Non esistono studi adeguati e ben controllati sull'uso del medicinale in gravidanza; la Cimetidina attraversa la placenta ed è escreta nel latte. Pertanto in caso di gravidanza accertata o presunta il medicinale deve essere usato solo in caso di necessità, sotto il diretto controllo del medico, dopo aver valutato il beneficio atteso per la madre in rapporto al possibile rischio per il feto. L’uso di cimetidina da parte della madre può causare effetti indesiderati nel lattante; pertanto è necessario decidere se interrompere l’allattamento o il trattamento con il medicinale, tenendo in considerazione l’importanza del farmaco per la madre.

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