Problema di concentrazione bambini, che fare?
La difficoltà di concentrazione nei bambini è un episodio molto comune, dato che spesso vivono in un mondo tutto loro, dove gli stimoli e distrazioni sono dietro l’angolo.
Certo, quando non riescono a concentrarsi per diverso tempo, per i genitori può diventare frustrante: vediamo quindi insieme come comportarsi.
Prima regola: non sovrastimare i sintomi
Capita che i genitori vadano a ricercare la causa dell’eccessiva vivacità o di una difficoltà di concentrazione in disturbi come l’ADHD, ovvero la Sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
La realtà è che la percentuale di bambini che lamenta tale disturbo è molto bassa: è importante analizzare se l’eccessiva vivacità e i problemi di concentrazione si palesano in ambienti diversi, non solo a casa o a scuola ma anche nello sport. Sono molti i genitori a credere che il proprio figlio soffra di ADHD, e spesso si dimentica che un bambino che parla tanto e corre spesso avanti e indietro è del tutto normale.
Seconda regola: un ambiente adatto
Uno degli aspetti fondamentali per rimediare ai problemi di concentrazione, è l’ambiente dove si trova il piccolo: cerchiamo di creare un ambiente rilassante, dove ci sono poche distrazioni, senza tv o smartphone. Quando deve fare i compiti, è importante che si trovi in un ambiente silenzioso e che sia sempre lo stesso, anche perché spesso i piccoli sono metodici.
Terza regola: l’alimentazione
L’alimentazione gioca un ruolo determinante, grazie ai cibi che aiutano la concentrazione. Si parte dal porre la giusta attenzione al tipo di cibo, privilegiando alimenti biologici o di cui è nota la provenienza. Meglio evitare i fritti e gli insaccati, che portano stanchezza. A pranzo è bene alternare la pasta alla carne o al pesce, mentre la colazione deve essere ricca e abbondante. Come spuntino vanno bene yogurt, un bicchiere di latte, frutta o del pane col miele.
Evitiamo merendine confezionate e cibi eccessivamente ricchi di zuccheri.
Quarta regola: educare il bambino
Il mestiere dei genitori è difficile, lo sappiamo, ma spesso ce lo siamo scelti e, per quanto a volte ci facciano stressare, avere dei figli è tra le cose più belle che possano accadere nella vita.
Bene, quindi, in quanto genitori dobbiamo educare i nostri figli, motivandoli rendendo lo studio piacevole, stando loro vicino se sono in difficoltà, stimolando la loro curiosità, cercando qualcosa che lo appassioni in ogni materia.
La sostanza è che educare il bambino significa proprio questo: aiutarlo a tirare fuori quello che ha dentro.
Quinta regola: la pazienza è la virtù dei (genitori) forti
Spesso il problema è che i genitori non hanno pazienza, il semplice dire loro che devono concentrarsi non li aiuterà, così come non aiuta dir loro che sono troppo iperattivi.
A tal proposito, perdere la pazienza e mettere in castigo un bambino, serve veramente a poco, così come ripetergli che non sa fare qualcosa, che è anzi dannoso. Così come un cattivo voto preso dal bambino potrebbe essere dovuto a una spiegazione non troppo precisa della maestra, così noi possiamo aver sbagliato qualcosa negli insegnamenti che gli abbiamo provato a trasmettere.
In sostanza, non colpevolizziamo i bambini se non riescono a concentrarsi (è controproducente), ma impariamo a metterci in discussione: noi per primi dobbiamo essere motivati nel fare i genitori.
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