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Rigurgito nel neonato: cos'è e quando preoccuparsi

Rigurgito nel neonato: cos'è e quando preoccuparsi

Effeverde   |  12,dic 2022

Nei primi mesi di vita è molto comune per i neonati avere il rigurgito dopo una o più poppate, anche a distanza di un’ora dall’ultima.

Si tratta del ritorno di piccole quantità di latte, saliva e succhi gastrici che risalgono dallo stomaco all’esofago e alla bocca, e successiva emissione.

Il rigurgito del neonato è quindi  la naturale risalita di parte del contenuto dello stomaco verso l’esofago, seguita dall’emissione di materiale alimentare dalla bocca. Nella maggior parte dei casi è un fenomeno innocuo, ma può diventare la spia di un problema di salute quando è associato ad alcuni segnali d’allarme; vediamo insieme quando preoccuparsi.

Il rigurgito è, nella maggior parte dei casi, un fenomeno normale e innocuo, ma può diventare la spia di un problema di salute del neonato e in particolare di una “malattia da reflusso gastroesofageo” quando è associato ad alcuni segnali d’allarme, ovvero:

  • perdita di peso o scarsa crescita;
  • presenza di tracce di sangue o vomito di colore verdastro;
  • vomito a getto;
  • irritabilità eccessiva del piccolo;
  • difficoltà di alimentazione non spiegate: rifiuto del cibo, conati di vomito, apnea…

Se invece un neonato presenta rigurgiti frequenti ma cresce bene e non presenta alcun segno o sintomo d’allarme, non c’è nulla di cui preoccuparsi e non è necessaria alcuna terapia: questo è il caso dei cosiddetti “rigurgitatori felici”.

Non occorre allarmarsi neanche se in seguito a rigurgito abbondante il neonato chieda di essere attaccato nuovamente al seno: in questo modo, infatti, il piccolo cerca di “recuperare” con un supplemento di poppata quel quantitativo di latte che è stato perso con il rigurgito.

In presenza dei sintomi sopra elencati, bisogna rivolgersi al pediatra, per capire quali sono gli esami di approfondimento da fare, per rilevare le cause e sottoporre così il bambino ad una terapia adeguata.