Vene varicose: cosa sono e come trattarle
L’estate è ormai arrivata e con essa torna la voglia di mostrare gambe belle e in piena forma. Non tutti però, hanno questa possibilità. Il caldo, infatti, favorisce un disturbo piuttosto fastidioso, l’insufficienza venosa cronica degli arti inferiori e le sue manifestazioni, una delle quali, la più comune, sono le vene varicose.
Cosa sono le vene varicose?
Le vene varicose (o varici) sono delle tortuosità, delle dilatazioni evidenti sul decorso delle principali vene superficiali della gamba. Esse rappresentano una condizione patologica molto comune e diffusa, soprattutto nei paesi industrializzati. Colpiscono con maggior frequenza le donne, e fino ad una persona su due oltre i cinquant’anni di età.
I principali sintomi sono:
- sensazione di pesantezza delle gambe
- crampi notturni
- formicolio agli arti inferiori
- bruciore agli arti inferiori
- gonfiore agli arti inferiori
I disturbi si avvertono maggiormente in estate quando le vene si dilatano ulteriormente a causa delle alte temperature esterne. Di conseguenza le gambe si appesantiscono, le caviglie si gonfiano e le varici diventano più evidenti.
Se le varici non vengono trattate, possono comparire macchie brune, eczemi, tromboflebiti, ulcerazioni e sanguinamenti.
Come trattare le vene varicose?
Ad oggi sono disponibili diverse tipologie di trattamento. In primis il trattamento medico, che consiste nell’uso di calze a compressione graduata e di bendaggi elastici che aiutano a compensare parzialmente l’insufficienza venosa e di farmaci che migliorano il tono venoso migliorando i sintomi e rallentando la progressione della malattia.
Esistono poi metodi correttivi quali la scleroterapia, la chirurgia ed il trattamento con laser.
La scleroterapia, può essere impiegata sia per le safene, per le piccole vene blu ed i capillari. Non si tratta di un intervento chirurgico ma di iniezioni nelle vene che le fanno riassorbire e trasformare in condotti chiusi. La procedura, eseguita nello studio del medico, di norma non è dolorosa, tuttavia potrebbero essere necessarie più sedute e non è da escludersi l’eventuale ricanalizzazione dei vasi trattati, accompagnata alla ricomparsa della vena varicosa.
Nel caso del trattamento laser, la procedura consiste invece nel canalizzare un raggio di luce sulla vena al fine di coagularla e farla dissolvere. Il laser viene tuttavia utilizzato solo per il trattamento di alcuni tipi di varici. Il suo uso può essere combinato con la scleroterapia, ma sono comunque necessarie molteplici sedute. Si trattano con il laser soprattutto i capillari più piccoli e fini. I risultati migliori si hanno sui capillari del viso (cuperose) dove la cute è più sottile.
La chirurgia, invece, viene di solito utilizzata per il trattamento di varici di grosse dimensioni. Le tecniche chirurgiche includono la legatura (con sezione della vena), l’asportazione di un lungo segmento di vena estraendola con speciali strumenti e la flebectomia ambulatoriale (asportazione di segmenti di vena, anche di notevole lunghezza, attraverso incisioni molto piccole). L’intervento chirurgico può essere realizzato con tecniche di anestesia locale, spinale o generale. La maggior parte dei pazienti ritorna a casa lo stesso giorno dell’intervento.
Per ogni dubbio, la visita specialistica potrà far trovare risposta alle vostre domande: il medico potrà valutare le vostre condizioni, consigliarvi le indagini diagnostiche più appropriate e discutere insieme a voi quale tipo di trattamento adottare.
Quello che vi consigliamo, nel frattempo, è di seguire una dieta adeguata, che apporti i giusti nutrienti senza far aumentare di peso, ridurre le bevande a base di alcol, abolire il fumo e ricordarsi di fare attività fisica, anche una semplice passeggiata giornaliera. Tutto questo può fare la differenza!